Giulia Niccolai, Poemi & Oggetti. Poesie complete, a cura di Milli Graffi (Le Lettere, 2012)
Ripenso spesso in questi tempi alla domanda che poneva Hölderlin nell’elegia Pane e vino: “Perché i poeti nel tempo della povertà?”, laddove la povertà intesa non è soltanto quella materiale, ma il generale impoverimento morale e mentale.
Se c’è un poeta – una poeta – che vale la pena di ascoltare in un contesto come quello attuale, per ritrovare forse anche il registro semantico di “crisi” come “opportunità”, questa è GIULIA NICCOLAI.
Classe 1934, ha attraversato fieramente molti decenni, iniziando a guardare il mondo attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, poi rielaborandolo in scrittura, fino a quando negli anni 80 la sua poesia/vita l’ha portata ad una crisi dalla quale è rinata come monaca buddista. Ha continuato a scrivere, ma necessariamente in modo nuovo, più distaccato e insieme più concentrato. Ha pubblicato, a partire dalla fine degli anni 60, poesia, romanzi, racconti, saggistica.
I suoi testi poetici sono stati recentemente raccolti nel volume Poemi & Oggetti a cura di Milli Graffi.
Vi segnalo una recente “non-recensione” o se preferite divagazione critica che ho dedicato a Giulia Niccolai, pubblicata LE RETI DI DEDALUS, rivista on line del Sindacato Nazionale Scrittori, diretta da Marco Palladini. Link per leggere l’articolo: http://www.retididedalus.it/
Tiziana Colusso
PUOI SEGUIRE LA SIL SU:PASSAPAROLA:
[…] Il tono è sempre diversificato. Spesso è colloquiale, mai destrutturato. Si rintracciano scintille di manierismo che richiamano la poesia americana narrativa e l’arte visiva: poesie come fotografie di Aleksandra Radonich o di Giulia Niccolai. […]