A me il matrimonio fa male

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Solo il titolo, Non è che non mi piacciano gli uomini, merita. Certo, poi viene da chiedersi perché Mattioli, che ha il grande merito di aver pubblicato, dal 2004, le opere della West, in particolare la splendida trilogia costituita da La famiglia Aubrey, Proprio stanotte e Rosamund, abbia messo insieme questi due testi, Matrimonio indissolubile e Penso al matrimonio con paura e orrore. Certo, c’è la parola matrimonio di mezzo. Ma l’uno è un racconto quasi dell’orrore, con punte di comicità esilaranti. E l’altra è una confessione non tanto sulla ripugnanza che la West provò sempre per il matrimonio, quanto dei traumi provocati da una giovinezza infelice, spesa tra una madre aveva lottato come una leonessa, ma aveva sprecato il suo talento per la musica. E un padre che aveva soltanto sprecato tutto.

In ogni caso il libretto è da leggere anche per l’illuminante prefazione di Francesca Frigerio. Che mette bene a fuoco la peculiarità di Rebecca West: femminista a tutto tondo. Ma femminista in modo modernissimo, un modo ancor oggi molto censurato da certo femminismo bacchettone. Per Rebecca la liberazione della donna non si esauriva nella conquista del voto e dei diritti civili, ma consisteva nella liberazione dei propri desideri, nel dispiegarsi, finalmente totale, dei propri talenti, della propria volontà, della propria energia vitale. Al contrario di moltissime poetesse e scrittrici, come Karoline von Günderrode, per le quali la scoperta del proprio slancio vitale era stato motivo di angoscia, paura di essere “un uomo in un corpo di donna”, la West vedeva nell’esuberanza, nella sensualità e sessualità liberate, negli appetiti e nelle passioni fisiche e intellettuali, le doti delle donne da riportare alla luce. Anzi da scatenare. In questo assomigliava molto a George Sand.

Non a caso abbandonò il rigido, puritano e autoritario suffragismo delle Pankhurst. Detto questo era anche una grande scrittrice e giornalista. Con una dote che, fra le scrittrici nostrane, resta piuttosto rara: l’ironia. «Chi crede che il matrimonio aiuti il genere umano a mantenere soggiogate le proprie pulsioni sessuali, dovrebbe riflettere sul gran numero di persone che non hanno mai bevuto fino al varo del Proibizionismo».

Non è soltanto la Chiesa, evidentemente, che non ha mai riflettuto su questo. Rebecca è puntuale nel notare che: «il matrimonio serve a ribadire il concetto di paternità nelle menti maschili». Rende cioè evidente che, al contrario di quanto si è contrabbandato per secoli, il matrimonio non serve affatto alle donne, ma agli uomini, che hanno bisogno di un contratto per sentirsi padri. Leggere la West è sempre un sollievo. Rimane l’amarezza che, benché I Regard Marriage with Fear and Horror sia del 1925, ancora di recente il Corriere della Sera abbia dedicato un ampio articolo a Costanza Miriano, autrice di un umiliante (in senso letterale) pamphlet, Sposati e sii sottomessa. La Miriano, tanto per citare una sua frase, sostiene: «Di solito la mia risposta a qualsiasi problema (delle amiche, ndr) è una a scelta tra le seguenti: ha ragione lui; sposalo; fate un figlio; obbediscigli; fate un altro figlio; trasferisciti nella sua città; perdonalo; cerca di capirlo; e infine fate un figlio». Ovviamente è libera di pensarlo. Fa riflettere che 45mila persone abbiano comprato i suoi libri. E ancora di più che le dedichi tanto spazio il Corriere della sera, un tempo roccaforte maschile (e maschilista), ma oggi in prima fila nelle battaglie contro la violenza sulle donne, anche con il blog 27esimaora. Nell’articolo, firmato da Véronique Enderlin (27 novembre 2012), si sosteneva: «E se invece fossimo noi donne ad avere perso di vista il nostro vero ruolo? Se fossimo noi a dover fare un passo avanti, verso l’altro? Lo suggerisce Costanza Miriano e lo sottoscrivono migliaia di lettrici, attraverso due libri di successo…».  In teoria, qual è la differenza con il parroco di Lerici e la sua giustificazione del femminicidio?

Rebecca West, Non è che non mi piacciano gli uomini Mattioli 1885, Fidenza 2012, 85 pagine,10,90 euro

Costanza Miriano, Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura, Vallecchi, Firenze 2012, 252 pagine, 10,62 euro

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