Fragore di un sogno. Poesie

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di Esther Basile, collana “La tela del Mediterraneo” edita dall’Associazione  culturale “Eleonora Pimentel Lopez de Leon”

Fragore di un sognoPoesie della nostalgia e della determinazione. Esther Basile, filosofa, giornalista e poetessa, non può fare a meno di unire la contemplazione al ragionamento, la tenerezza alla scientificità del soppesare e valutare la Storia e le storie di oggi e di sempre. Di raccontare quello che è e quello che poteva essere o che vorremmo che fosse?
Anche col verso, oltre che con lo studio e la “lotta/denuncia” delle brutture della società, Esther sa essere carezza e grimaldello per entrare a fondo nelle situazioni e per non impedire alla “verità” di farsi luce. Di essere fragore che scuote, che si fa udire finanche nel sogno.

So che tutto è reale / e rivoluzionario / come le centrifughe / del destino / sogno o promessa / in ogni gesto.

Poesia degli affetti, delle descrizioni e dei cambiamenti sociali auspicati o analizzati. Poesia dell’impegno in favore delle donne e della promozione umana, della tolleranza e dell’accettazione dei troppi diversi che la contemporanea complessità della globalizzazione tenta e purtroppo riesce a creare! E ad emarginare.
Può la Poesia essere occasione di dibattito socio-politico esperienziale? Lo deve! Esther lo sa: non sarebbe così capillare e meticoloso il suo impegno civile, la sua ricerca accanto e in favore delle donne, il suo frenetico cercare e proporre, presentare ed evidenziare il nuovo, il possibile, l’auspicabile.

In te il salto del tempo / che diviene storia

La donna impegnata si scioglie in tenerezze poetiche davanti allo spettacolo d’un tramonto o al sorriso dell’amicizia. Sa condividere con discrezione le criticità e le attese, fare spazio alla necessaria attenzione alle istanze e alle giuste rivendicazioni che hanno radici profonde e lontane, intrecci di storie e di percorsi disattesi e delusi.

So il fragore / di un sogno / fatto di ritrovamenti

La raccolta apre la collana “La tela del Mediterraneo” edita dall’Associazione  culturale “Eleonora Pimentel Lopez de Leon” che la Basile presiede dal 1996, impegnandosi nella promozione di attività culturali di ampio respiro, nonché in progetti per la cultura e i diritti delle donne nell’area mediterranea, in rete organizzazioni nazionali ed internazionali.
L’ennesimo tassello di quel mosaico sul quale la scrittrice napoletana  ha davvero investito la sua vita ed il suo impegno socio-politico.  Il libro, del resto, è dedicato a genitori e nonni, a Giglia Tedesco e a tutte le persone che hanno accompagnato il cammino dell’autrice, trasmettendole “entusiasmi e fidandosi della potenza ed emozione delle parole”.
Lo scrive bene Barbara Alberti nella prefazione: quella di Esther è una “corsa dietro le parole, come ad incalzare e battere il tapis roulant della vita che ci scorre sotto i piedi”.

Recensione di Sandra Cervone pubblicata su http://tragliscaffali.periodicoitaliano.info/?p=2677

 

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