Lo spazio della scrittura, a cura di T.Agostini, A.Chemello, I.Crotti, L.Ricaldone e R.Ricorda

PASSAPAROLA:
FacebooktwitterpinterestlinkedinmailFacebooktwitterpinterestlinkedinmail

Lo spazio della scrittura. Letterature comparate al femminile, a cura di Tiziana Agostini, Adriana Chemello, Ilaria Crotti, Luisa Ricaldone e Ricciarda Ricorda (Il Poligrafo, 2004)

Atti del IV Convegno SIL (Venezia 2002)

Lo spazio urbano, lo spazio domestico, lo spazio politico, lo spazio della mente, evocano altrettante dimensioni fisiche o figurate dove s’intrecciano e prendono forma incontri, scambi, dialoghi, confronti o scontri. Se la agorà greca, centro della polis, è per antonomasia lo spazio della politica, la mente è lo spazio del pensiero, un pensiero che può farsi parola e quindi scrittura, per dire le emozioni, per narrare il proprio paesaggio interiore, perché – come scrive Walter Ong – «la scrittura alimenta la coscienza». Lo spazio della scrittura rinvia, in primis, ad uno spazio mentale dove sono venute prendendo forma idee, immagini, figure, concetti, parole; la scrittura «intensifica il senso dell’io» ma nel contempo lancia «ponti» verso l’altro da sé, facilita la relazione con l’altro/a e con il mondo.
In ogni scrittura – ed in particolare in quella delle donne – noi troviamo impresse come in una sindone le tracce di un percorso mentale, di quel viaggio della mente che porta alla parola. Una scrittura che trae impulso da qualcosa di antico, di remoto, da una memoria segreta e/o segretata che tuttavia non vogliamo perdere. Una memoria che qualcosa di nuovo, di presente ci costringe ad accettare e a riesumare. Una memoria a tratti frammentata, fatta di sradicamenti, di biografie infrante, di paesaggi non sempre limpidi e rassicuranti.
Suggerimenti importanti in questo orizzonte di senso troviamo nel contributo di Giacoma Limentani, che apre questa sezione. Innanzi tutto l’«autorizzazione simbolica» di origine femminile che Giacometta riconosce al suo nominarsi come «scrittrice». Limentani intravede nel romanzo, ben oltre il «genere» narrativo codificato, un contenitore rassicurante il cui processo formativo («concepimento, gestazione e parto di personaggi») interseca l’esperienza biologica del dare la vita, riattualizza quel «saper fare» riconosciuto da Socrate alla donna di Mantinea, «esperta delle cose d’amore», la cui funzione maieutica consente alla parola di venire alla luce, di prendere forma attraverso la «penna» dopo essersi affacciata alla mente.
La scrittura è il momento in cui l’occhio della mente, la visione interna della coscienza vira sulle cose, alzando la sua lampada per dare luce al mondo.

Il volume è articolato in sei sezioni:

  1. Lo spazio ritrovato
  2. Topografie della mente, spazi della scrittura
  3. Lo spazio del simbolico
  4. La Perturbante
  5. Lo spazio del conflitto
  6. Lo spazio del discorso. Testimonianze
PUOI SEGUIRE LA SIL SU: FacebooktwitteryoutubeFacebooktwitteryoutube
PASSAPAROLA:
FacebooktwitterpinterestlinkedinmailFacebooktwitterpinterestlinkedinmail
Categorie