WikiWomen, scrivere biografie di donne

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Quando alcune bibliotecarie e una parte del mondo di Wikipedia si incontrano può scattare una scintilla che, sulla spinta del desiderio femminile a manifestarsi e agire intorno a sé, anche nella rideterminazione degli spazi di genere, potrebbe portarsi dietro, al pensarla su vasta scala, elementi di portata rivoluzionaria.

È quello che ho immediatamente pensato nel leggere un post di Ginevra Sanvitale, socia di Wikimedia Italia e coinvolta nel progetto WikiWomen’s Collaborative

L’articolo, dal titolo WikiWomen Love Libraries pubblicato il 14 maggio sul blog della community di Wikimedia, informava di un editathon del 4 maggio di quest’anno, attuato nella biblioteca Salaborsa di Bologna  grazie alla partecipazione di 13 donne e  finalizzato alla creazione di biografie femminili su Wikipedia.

L’incontro, come dice Ginevra nel post, è stato anche l’occasione per mettere insieme e condividere le diverse competenze delle organizzatrici, tra le quali la stessa Sanvitale, la bibliotecaria Virginia Gentilini e l’amministratrice di Commons e Wikipedia in italiano Elitre, e ha visto le partecipanti impegnarsi – sembrerebbe dai risultati – nella creazione di una propria genealogia di donne, caratterizzata dal desiderio di dare visibilità a quelle che qualcuna definisce, e io con loro, “madri per affinità elettive”.

E’ proprio questo sodalizio tra persone capaci di creare nuova conoscenza e nuovi saperi, intesi come flusso creativo e informativo non unidirezionale, tra donne desideranti il riconoscimento della manifestazione delle simili che le hanno precedute e le biblioteche ad avermi colpito, per formazione professionale e, a mia volta, per desiderio.

Ne è nato così il bisogno di saperne di più, direttamente dalla voce di due delle organizzatrici.

È a Virginia che mi rivolgo per prima, per chiederle come e perché è nato questo legame tra il mondo di Wikipedia e una biblioteca.

«L’aggancio fra Wikipedia e la biblioteca è nato in realtà a seguito di un mio interesse personale per il mondo wiki, che conoscevo da tempo ma sul quale solo molto di recente ho focalizzato il mio interesse. Dopo aver scoperto che all’estero esistevano diverse esperienze di laboratori di questo tipo rivolti agli utenti delle biblioteche ho voluto proporlo alla biblioteca in cui lavoro e la proposta è stata subito accettata. Il mio interesse per l’idea di offrire alle persone un’occasione per aumentare la consapevolezza del loro uso della rete si è così sposato felicemente con l’esigenza della biblioteca di offrire attività formative agli adulti che vadano oltre la semplice alfabetizzazione informatica di base».

Ginevra, mi hai raccontato, nello scambio di mail che hanno preceduto quest’intervista, che durante l’ultimo anno il tuo lavoro si è focalizzato sul divario di genere su Wikipedia. Come nasce questo progetto realizzato in Salaborsa?

«L’editathon in Salaborsa è nato per sensibilizzare il pubblico sul tema del divario di genere su Wikipedia e al tempo stesso per fornire gli strumenti necessari a contribuire alla sua riduzione, inserendosi all’interno di una collaborazione già esistente tra Wikimedia Italia e Biblioteca Salaborsa, iniziata con un laboratorio di introduzione a Wikipedia. La giornata non era specificatamente rivolta alle donne, volendosi focalizzare più sul divario nei contenuti che su quello riguardante gli editori dell’enciclopedia, infatti abbiamo avuto anche tre partecipanti di sesso maschile che sono stati più che ben accetti».

Hai titolato il tuo articolo WikiWomen love Libraries. Cos’è WikiWomen e che relazione c’è tra questa iniziativa e il progetto WikiWomen’s Collaborative al quale hai collaborato?

«È difficile dare una definizione di WikiWomen, perché la parola può essere collegata sia all’iniziativa WikiWomen’s Collaborative che essere usata per descrivere più in generale gli utenti di Wikipedia che si identificano come donne, nonché qualsiasi tipo di progetto legato alle donne. Non esiste quindi in questo momento un’iniziativa unica descrivibile come WikiWomen. Quello che c’è di certo è una maggiore sensibilità sull’argomento, che ha portato e continua a portare all’organizzazione di iniziative in tutto il mondo e a una maggiore copertura mediatica della questione del divario di genere su Wikipedia.

WikiWomen’s Collaborative è un’iniziativa della Wikimedia Foundation iniziata nell’agosto 2012, conclusa nel dicembre dello stesso anno, volta a incoraggiare una maggiore partecipazione femminile ai progetti Wikimedia, attraverso una campagna sui social media e l’attivazione di una rete di supporto e scambio per i volontari e le volontarie interessate a organizzare eventi diretti alle donne nelle proprie città.

Sicuramente WikiWomen’s Collaborative ha fatto molto in termini di visibilità, ma non è la prima iniziativa rivolta alle donne nel mondo Wiki: a maggio 2012 si è tenuto a Buenos Aires il WikiWomenCamp , una conferenza dedicata alle donne del movimento Wikimedia, ospitata da Wikimedia Argentina. E sempre Wikimedia Argentina organizza da due anni un concorso su Wikipedia in spagnolo dedicato a donne iberoamericane. O ancora, già dal 2012 viene pubblicizzato a livello internazionale il WikiWomen’s History Month , a marzo, durante il quale vengono organizzati workshop e laboratori in tutto il mondo per aumentare il numero di voci riguardanti figure storiche femminili».

 Da cosa nasce il desiderio di lavorare al tema specifico delle biografie femminili e come mai, secondo te, lo avete, come ha detto Virginia in una sua mail,  incontrato per strada? In sostanza, vedi la possibilità che questo stesso desiderio possa nascere nel percorso di un wikipediano?

«Il tema è stato incontrato per strada nel senso che l’iniziativa non è nata all’interno di un progetto specifico di Salaborsa relativo al genere, ma è stato il risultato di un incontro tra competenze e interessi diversi dal quale è nata una collaborazione in virtù di uno scopo comune, quello della diffusione della conoscenza, e tutto questo è in perfetto stile Wiki.

A livello personale penso che sia fondamentale dare la giusta visibilità su Wikipedia alle (purtroppo poche) donne che sono riuscite ad essere protagoniste nella storia. Nella cultura e nel pensiero occidentale il silenzio è stato a lungo una delle presunte virtù imposte al genere femminile ed è necessario superare gli strascichi che questo schema ha tutt’oggi: parlando delle grandi donne di ieri su Wikipedia possiamo proporre dei modelli e degli esempi per le donne di oggi e affermare il contributo che il genere femminile ha apportato allo sviluppo e al progresso del genere umano.

Per quanto riguarda coloro che sono già wikipediani bisogna premettere che chi scrive su Wikipedia ha spesso un campo di interesse in cui concentra la sua attività. L’appoggio della comunità è importante, è stato bello vedere come dopo l’editathon alcuni utenti abbiano contribuito a revisionare le pagine create dai nuovi arrivati, ma attraverso questi eventi tentiamo soprattutto di invitare le persone che hanno un interesse in argomenti specifici, nel nostro caso la storia delle donne, a scrivere su Wikipedia: il wikipediano non è necessariamente un esperto di tutto lo scibile umano e nessuno chiede che lo sia, per questo è importante che tante persone diverse collaborino con Wikipedia.

Leggo nel tuo articolo che avete omaggiato sette fantastiche donne italiane e una francese. Sarebbe interessante conoscere su quali nomi è caduta la scelta e perché proprio su quelli.

Tra le figure di cui abbiamo scritto abbiamo Ortensia, una donna romana che fu tra le pochissime a dibattere nel Foro, Eleonora Barbapiccola, una filosofa illuminista traduttrice di Cartesio, Enrichetta di Lorenzo , una rivoluzionaria e patriota. Si tratta di figure provenienti da background e momenti storici diversi, ognuna con una storia interessantissima e a suo modo esemplare. Nella scelta abbiamo cercato di privilegiare donne italiane e in particolare dell’area dell’Emilia Romagna, lasciandoci guidare dal materiale presente in biblioteca. In questo senso Salaborsa ha giocato un ruolo importante fin dalla fase iniziale: se fossimo state in una biblioteca diversa probabilmente avremmo avuto anche donne differenti è questo è molto bello perché permette di creare un legame con la struttura in cui ci si trova, che non agisce solo come uno spazio fisico ma anche come un attore culturale vero e proprio».

A conclusione di questo breve ma significativo racconto, non posso fare a meno di pensare a quante figure femminili della mia isola, la Sardegna, si potrebbe dare spazio vitale, per loro, ma soprattutto per noi, attraverso percorsi che, pur passando certamente dall’alfabetizzazione a strumenti della rete come Wikipedia e la chiamata in causa della creatività delle persone per realizzarsi, non possono prescindere, per la loro piena realizzazione, da un’altra determinante formazione: il lavoro, anche personale, sul sentimento di riconoscenza, intesa come gratitudine e riconoscimento, verso le manifestazioni di una metà del mondo, finora tenute sconosciute ai più.

 

Puoi leggere anche:

Bia Sarasini, Il gender gap di Wikipedia

Chiara Freschi, Il sesso di Wikipedia

 

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