Il rapporto tra orizzonti conoscitivi diversi e che sempre più si diversificano al loro interno è pensabile nei termini di un “pluralismo esplicativo”? O piuttosto, a fronte di una riconfigurazione generale dei saperi, la teoria letteraria e la letteratura si rappresentano come momenti di contatto particolarmente produttivi e problematici tra scienze umanistiche e scienze naturali?
Come ci sono poetiche della cultura, esistono anche poetiche della scienza? E quanto possono aiutarci a comprenderle gli strumenti analitici, le categorie e le sensibilità critiche sviluppate sui testi letterari? Insomma in che modo la teoria letteraria e la letteratura ci possono aiutare a riconfigurare le New Humanities?
Quale contributo la letteratura e le varie configurazioni della soggettività (umane, cerebrali, postumane) possono dare per ripensare complessivamente l’assetto delle scienze variamente declinate?
Valeria Gennero, docente di Letteratura angloamericane all’università di Bergamo e coordinatrice del Centro Studi sui Linguaggi dell’Identità ZEBRA dell’università di Bergamo, curatrice del volume Soggetti cerebrali. Le scienze umane nell’età neurocentrica (Bergamo University Press, 2013)
Alessandra Pigliaru, filosofa e studiosa della storia delle idee, autrice de Il sangue privato. Vendetta e onore in Scipione Maffei, Pietro Verri e Cesare Beccaria (Il prato 2012). Sul “Giornale critico di storia delle idee” è in corso di pubblicazione una sua ampia intervista a Rosi Braidotti sul postumano.
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