PASSAGGI D’ESISTENZA 28 marzo ore 10 Circolo dei Lettori – Sala Grande, Via Bogino, 9
Narrare, narrarsi, lasciarsi raccontare sono pratiche di relazione. La scrittura è un mettersi in gioco che assume valore civile, perché crea immaginario e percorsi che mettono in relazione il piano soggettivo con quello collettivo. Il dialogo con Adele Cambria e Valeria Parrella muoverà dalla letteratura per stare nel ‘passaggio’ tra rappresentazione e realtà, per comprendere le figurazioni di cambiamenti, cesure, eventi intesi quali passaggi d’esistenza, nella relazione tra generazioni. La narrazione, quale spazio culturale della memoria, è la pratica che consentirà di porre domande importanti attorno all’interazione tra passaggi soggettivi e passaggi collettivi, interrogati dalla prospettiva della differenza sessuale e dei femminismi, per comprendere e delineare genealogie, tra ricordo e scenari futuri, nel perimetro della storia nazionale da oggi al recente passato.
Fare di sé progetto è una pratica d’esistenza che accoglie l’idea di soggettività come processo in continuo divenire. I passaggi d’esistenza sono imprescindibili dalla relazione – affettiva, intellettuale, politica – con sé, con l’altra e l’altro da sé, con le auto-rappresentazioni del sé nell’arte e nella scrittura. La consapevolezza di pratiche e la rilettura critica dell’agire, sostanziato da passioni e desideri, attuato mettendosi in gioco e a rischio, possono prefigurare scenari sociali da abitare individualmente in termini di unicità e differenza, collettivamente in termini di relazioni di autorevolezza e di ri-conciliazione. Narrare, narrarsi e lasciarsi raccontare sono pratiche di progettualità politica, perché è nel racconto che si attua la trasmissione e la ricezione di saperi e di prassi che creano o modificano il simbolico, oltre che l’agire quotidiano, secondo il ragionamento che si ha dimensione sociale (politica) se si appare a qualcuno/a e se il proprio sé narrabile prende forma nella narrazione dell’altra/o.
La rappresentazione di passaggi e cambiamenti esistenziali e sociali, in dialogo costante tra dimensione soggettiva e dimensione collettiva, con particolare attenzione al piano delle relazioni intra e inter-generazionali, sarà messa a tema in conversazione con Adele Cambria e con Valeria Parrella, prendendo spunto dai fatti letterari di cui sono autrici. La scrittura narrativa, la scrittura autobiografica, la scrittura giornalistica offriranno al discorso personagge e personaggi, scelte, svolte e situazioni significative per riflettere attorno ai passaggi di vita desiderati o necessari nella vita delle donne, tra rappresentazione e realtà: dal lavoro alla carriera, dalla maternità alla trasmissione di saperi, dalla formazione del sé al viaggio, dall’emancipazione all’identità di genere.
La narrazione, quale spazio culturale della memoria e potente rimedio alla politica dell’oblio, sarà la pratica che consentirà di porre domande importanti attorno alla interazione tra passaggi soggettivi e passaggi collettivi, interrogati dalla prospettiva della differenza sessuale, per comprendere e delineare genealogie, tra ricordo e scenari futuri, nel perimetro della storia nazionale da oggi al recente passato.
(A cura di Cristina Bracchi – Società Italiana delle Letterate – Sil)
PASSAGGI D’ETÀ,
PASSAGGI DI GENERE 28 marzo ore 12 Circolo dei Lettori – Sala Grande, Via Bogino, 9
Nelle società contemporanee i passaggi d’età e gli intrecci fra età e genere non sono più regolati da consuetudini e riti come accadeva in passato, quando il riconoscimento della transizione era ufficializzato di fronte alla comunità. Tuttavia ci sono valenze che vengono attribuite socialmente alle diverse età, delle quali è cambiata la definizione e si sono spostati i confini cronologici. Una riflessione su questi mutamenti e sulle implicazioni che possono avere per la partecipazione democratica e per lo stesso significato di democrazia nello spazio tra pubblico e privato.
Il prolungarsi della vita è un fenomeno sotto gli occhi di tutti, con ricadute individuali e collettive nella percezione dell’età della vecchiaia e nella sua rappresentazione; le narrazioni di età, ridisegnando tempo, memoria, desiderio, progettualità, offrono una visione politica della vecchiaia e dei passaggi intermedi.
Il pensiero delle donne, la connessa presa di coscienza progressiva di se stesse come soggetti storici, hanno dato inizio a una critica delle immagini tradizionali della vecchiaia, che è intesa non più (solo) come decrepitezza e disastro ma come rimodellamento della personalità e recupero di possibilità fino a quel momento inespresse.
Un nuovo immaginario ha scosso radicati stereotipi sociali e aperto un territorio inesplorato, letterariamente fertile e potenzialmente sovversivo nei suoi risvolti narrativi.
Uno sguardo alla contemporaneità più recente, per esempio, ci pone di fronte alla vecchiaia delle donne come fase trasgressiva e di ribellione.
(A cura di Luisa Ricaldone -Società Italiana delle Letterate Sil)






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