Passare da giardino a sera

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Torna alla poesia Marina Giovannelli, dopo l’intenso libro in prosa, Il sentimento della vita, uscito lo scorso anno per Armando Editore, sul tema del lutto e della morte agiti con scarnificazione interiore attraverso il confronto con la società contemporanea. Testimonianza biografica di una perdita di parte di sé, divisa irreparabilmente, l’autrice si interroga in modo serrato sui meccanismi di difesa nei rituali del lutto, in una società che ha oscurato la malattia, la fragilità, la morte. Il tentativo di dare voce all’esperienza del venir meno, avvertita come indicibile, conduce lungo un percorso di analisi intima e di amore attraverso i quali recuperare senso all’esistere.

Questo nuovo  volume, Il libro della memoria e dell’oblio, uscito nel mese di marzo 2013, riprende i temi cari a Giovannelli: il confronto con il mito, la falsa dicotomia tra memoria e oblio, la lettura della realtà attraverso occhi e parola di donna, soprattutto per gli aspetti legati alle grandi questioni del senso dell’esistenza, e segna una sorta di continuum nella riflessione che la poeta friulana porta avanti da tempo.

Il libro si compone di due parti: una prima parte che accoglie poesie dal 2009 al 2012, ed è diviso a sua volta in tre sezioni: Il libro della memoria e dell’oblio, Er, Le vie dell’ansia, e una seconda parte che racchiude un poemetto, Ishtar. Nella città del buio, del 2009, già vincitore del Premio Il Paese delle Donne (2009). Come osserva Antonella Sbuelz, nella prefazione, «Ishtar è la dea – la donna? – che penetra nel regno delle ombre, nuda, per guardare in faccia il buio dell’oltretomba, nell’estremo tentativo di strappargli l’amore e la vita».  Un rilettura del mito per mettere in campo domande sui significati profondi della vita, in una dialettica appena sottotraccia tra ambiti in apparente opposizione, luce e ombra, vita e morte, radice del maschile e del femminile, assenza e presenza, in un andamento ciclico del tempo della natura che si muove secondo leggi di perdite e rinascite, proprio là dove la vita si crea e si rinnova, come Ishtar che scende negli Inferi per cercare il proprio marito/figlio, Tammuz.

Ma è nella prima parte del volumetto, nell’indagine di questa memoria faziosa, di questa ansia di ricordanza, che ci attanaglia tutti, che porta perfino a inventare un passato, pur di ricordare un istante che non si può perdere, per tenere dentro una gioia durata forse un attimo ma vera ma radiosa, per poterlo avere, all’occorrenza pronto al mio richiamo, che si dispiega la forza indagatrice della poeta. E, proprio in relazione all’oblio, o per merito dell’oblio, è possibile serrare nella mente alcuni istanti fuori del tempo, che intanto si muove per sue strade imperscrutabili trascinando rovinosamente con sé ogni cosa, tanto che, con lucido e tenero sguardo, la poeta osserva: giorno su giorno/ la carezza dell’ora/ inavvertita/ il cuore mi sfigura.  Non è rassegnazione, non è grido, non è rabbia; è consapevole coscienza di una sorte ineluttabile, guardata nella sua nuda crudezza, accolta con compassionevole amore. Per questo Marina Giovannelli, che pure osserva con una certa ironia «chi si esalta al ciliegio fiorito/ alla rana in tuffo nello stagno/ per me l’agguato del dubbio/ l’inconcepibile teorema/ il sale sulla piaga», e ha chiara percezione che «non è il tempo che passa/ sei tu che passi/ da giardino a sera», può avvertire il punto in cui d’incontro, quasi impercettibile, in cui «ogni giorno l’assente/ irradia la sua presenza … con certezza di luce/ nel fermo mezzogiorno», nella poesia che chiude la sezione più recente del libro. Illuminante, a questo proposito, la nota finale, in cui la poeta, riconoscendo la sua produzione sotto l’arbitrio tragico e ineludibile del Tempo della mitologia occidentale, si apre a concezioni orientali, (la figura cinese di Er: modificazione ma continuazione), capaci di cogliere i cambiamenti, lenti e inosservati, luoghi di silenziose trasformazioni, che modificano continuamente la realtà sotto i nostri occhi inconsapevoli, perchè non addestrati a vederli.

Marina  Giovannelli, Il libro della memoria e dell’oblio, prefazione di Antonella Sbuelz, Samuele Editore, Pordenone 2013, pp. 86, euro12

Marina Giovannelli, Il sentimento della vita, Armando Editore, Roma 2012, pp. 80, euro 9,00

 

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