La deportazione femminile. Incontro con Irene Kriwcenko

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copertinadi Maria Grazia Battistoni, Rita Giomprini, Anna Paola Moretti, Mirella Moretti, prefazione di Daniela Padoan, Assemblea legislativa della Regione Marche 2010

Il libro è stato presentato il 28 gennaio 2010 a Pesaro, in occasione della Giornata della memoria. Racconta il percorso che ha portato quattro donne, che collaborano con l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino ( ISCOP), all’incontro con Irene Kriwcenko e alla raccolta della sua testimonianza sulla deportazione per lavoro coatto in Germania durante il nazionalsocialismo.


Irene Kriwcenko, di origine ucraina, nel 1942, poco più che adolescente, fu deportata dai nazisti a Magdeburgo e costretta a vari tipi di lavoro forzato; rimase nelle baracche dei campi fino al momento delle liberazione, avvenuta nel 1945 con l’arrivo dell’esercito americano. Nel settembre 1945 arrivò in Italia in seguito al matrimonio con un Italiano Militare Internato (IMI) conosciuto durante la permanenza nel lager della ditta Shäffer und Budenburg.
La testimonianza è contestualizzata con un rigoroso lavoro di ricerca storico- geografico sui contesti ucraino e tedesco e posta in dialogo con altre testimonianze di deportazione. L’approccio con la testimone avviene con una modalità dialogica, rispettosa e partecipe, e con l’obiettivo di risignificare l’esperienza delle donne. Nell’intrecciare storia e memoria, le autrici guardano al racconto di Irene Kriwcenko come a un esempio del passaggio da storia individuale a storia collettiva, possibile quando c’è una comunità che condivide, e si sono lasciate orientare dal profondo amore per la vita che Irene e altri sopravvissuti hanno saputo esprimere, pur in condizioni disumane.
Il libro è corredato da ampia documentazione fotografica.

Per organizzare delle presentazioni è possibile contattare Anna Paola Moretti (apmoretti@virgilio.it)

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