I corpi sono fragili solo in apparenza
A Palermo le azioni di Regina Josè Galindo, performer e artista guatemalteca che sfida con coraggio i limiti del proprio corpo. AL centro della sua arte la violenza e il dolore, non rappresentati, ma vissuti
A Palermo le azioni di Regina Josè Galindo, performer e artista guatemalteca che sfida con coraggio i limiti del proprio corpo. AL centro della sua arte la violenza e il dolore, non rappresentati, ma vissuti
Uno slancio vitale che si eleva sugli orrori e l’infamia della storia soprattutto nei confronti delle donne. In questa intervista, a cura di Annalisa Cattani, Eugenio Viola ci parla di Regina José Galindo e di quelle performer che trasformano il proprio corpo in un luogo di resistenza.
“Estoy viva” di Regina Josè Galindo è articolata in 5 sezioni interdipendenti: Politica, Donna, Violenza, Organico e Morte. L’autrice trasforma il corpo in strumento di rievocazione simbolica a cui è sotto posto il corpo collettivo.
Ludovica Carbotta con “A Motorway is a Very Strong Wind” si focalizza sulla relazione fra luogo immaginato e luogo reale, nel tentativo di costruire un ambiente ideale per una comunità immaginaria.
Nella foto un’opera di Regina Josè.