Cinema/2 Le lesbiche resistenti di Some Prefer Cake

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Se non è scomoda non è la nostra rivoluzione! È con questa frase che Luki Massa e Marta Bencich, direttrice e programmatrice di Some Prefer Cake, aprono il catalogo dell’edizione 2013 del festival dedicato al cinema lesbico. Il filo conduttore sono le lesbiche e le donne che resistono: in Sudafrica, contro gli stupri correttivi, in Cina, contro la repressione del regime, in India, Nepal ed Afghanistan, contro l’esclusione sociale, in Europa e in Italia, contro una normalizzazione che neutralizza la specificità del desiderio lesbico. Il festival intreccia film narrativi e documentari, lungometraggi e cortometraggi, storie drammatiche e commedie, perché la resistenza è fatta di denuncia ma anche di ironia e risate.

Qualche suggestione di visione, nell’impossibilità di rendere conto in maniera puntuale dell’amplissimo programma: venerdì 20 settembre alle 18 sarà proiettato Cartografia de la Soledad, intenso documentario di Nocem Collado che racconta, attraverso la voce di bambine, donne adulte e anziane, l’atroce trattamento a cui vanno incontro le donne a cui è morto il marito, espulse e rinnegate dalle loro comunità perché, una volta rimaste vedove, la loro vita viene considerata inutile senza la presenza di uomo. Donne che, grazie alla solidarietà femminile, intraprendono percorsi di riscatto e di mutuo aiuto. Il dominio maschile e l’empowerment femminile sono il filo conduttore che ci porta in Nepal con la storia di Diya e Kiran , raccontata nel film narrativo Soongava Dance of the Orchids (venerdì 20 ore 22.30): la passione della danza e dell’amore tra due giovani donne spezzata da un matrimonio forzato e dalla violenza di una famiglia, e di una società, incapace di accettare l’amore lesbico. E di amore lesbico racconta il documentario The love part of this (giovedì 19 ore 18), storia di Grace e Grace, vissute insieme per 37 anni dopo la chiusura dei loro precedenti matrimoni eterosessuali: la loro lotta per l’autodeterminazione, il movimento femminista, la complessità di un rapporto durato una vita. Passa attraverso la risata il rovesciamento degli stereotipi in Heterosexual Jill (giovedì 19 ore 20, prima europea) e l’autoironia in Who’s afraid of Vagina Wolf? (sabato 21 ore 22.30). Da menzionare, infine, la carte blanche sull’emergente cinematografia lesbica cinese curata da Marie Vermerein, direttrice del festival di cinema delle donne di Bruxelles Elles Tournent, che sarà presente al festival, e la retrospettiva dedicata a Cheryl Dunye, regista cult della cinematografia lesbica afroamericana, anche lei ospite dell’iniziativa.

Ma Some Prefer Cake non è solo cinema: durante i 5 giorni del festival alle proiezioni si intrecceranno presentazioni di libri, performance, incontri, aperitivi e mostre fotografiche. Aurelie Lemanceau, attrice e performer franco inglese che ha prestato il suo volto al visual di Some Prefer Cake 2013, inaugurerà il festival con una sua performance, mentre sabato 21 l’official party ospiterà alcune dj della rete Female Pressure, progetto europeo nato per sostenere la visibilità delle artiste donne nell’ambito della musica elettronica; infine la domenica mattina sarà dedicata all’incontro“Emergenza, raptus e delitto passionale”, tavola rotonda sulla costruzione del femminicidio come emergenza sociale portata avanti nei mesi scorsi dai media italiani.

Appuntamento pre-festival giovedì 18 presso il centro culturale Senza Filtro, che ospiterà anche le mostre [sur]passing di Lola Flash, Switcheroo di Hana Pesut e il party di sabato 21, mentre dal 19 al 22 le proiezioni e gli appuntamenti avranno luogo presso il Nuovo Cinema Nosadella, tutti i giorni fino alle 24.00.

Per consultare il programma completo e leggere notizie e approfondimenti sugli appuntamenti potete visitare il sito internet, la pagina Facebook e il profilo Google+ di Some Prefer Cake. Chi vorrà condividere immagini e suggestioni della propria esperienza del festival potrà usare l’hashtag #spc2013.

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