Ringraziamo tutte le socie che hanno contribuito a rendere prezioso questo appuntamento on line con la poesia moderna e contemporanea delle donne e le socie del precedente Direttivo, per lo spazio che sempre hanno offerto alla poesia. Il titolo nasce da una suggestione mitologica. Le Pleiadi sono una costellazione luminosa particolare, costituita da tante stelle più o meno giovani, che hanno la stessa origine, stelle visibili e invisibili. Nella mitologia greco/romana erano considerate le figlie di Atlante, legate alla tradizione rurale dell’aratura e della mietitura. Due operazioni molto vicine alla scrittura, fare solchi (sulla pagina bianca) e raccogliere (raccogliere parole, metafore e allegorie). Le Pleiadi sono anche un arcipelago tra la Sicilia e il Mediterraneo. Due immagini che ben rappresentano il mondo della poesia delle donne, suggerendo concetti fondamentali, su cui stiamo lavorando da anni: la visibilità e l’invisibilità della scrittura poetica e narrativa delle donne, la condizione di “isolate” e marginali, il tentativo di fare gruppo, di sentire un’appartenenza culturale e politica che possa far crescere in consapevolezza e azione concreta ogni talento femminile, nella reciprocità dei legami e dell’amicizia. Molte sono le poetesse scelte dalle nostre socie a cui hanno dato la loro voce: Dautbegovic, Cardona, Klz, Gluck, Sexton, Alaimo, Ruggeri, Cavalli, Anedda, Agustoni, Misuraca, Sapienza, Gorji. Autrici note e meno note, un panorama internazionale che attraversa storie complicate di migrazione e di dolore. Autrici dalla scrittura forte e piena, capaci di lasciare una traccia, con la loro ricerca sperimentale e con il loro sguardo particolare sul mondo. Il reading poi si è arricchito di un breve dibattito, che potenzialmente potrebbe essere ripreso per un secondo appuntamento. Tanti i punti di convergenza sottolineati nella discussione: la soggettività autobiografica dei testi, che parte da una ferita esistenziale, il sortilegio della memoria come pratica politica, la risignificazione della versificazione oltre gli stereotipi di genere, il porsi come soggetto pensante e non come oggetto di ispirazione. La poesia delle donne celebra lo stupore di avere un linguaggio, crea mondi e risponde al bisogno di fuggire il vuoto, il senso di perdita e di mancanza, esprime la nostalgia del tempo che passa. Scrivere può essere una strategia per sfuggire a ciò che fa male, per riflettere sulla morte, per individuare politicamente la propria voce, la voce delle donne. Tante sono state le parole richiamate in ogni intervento: nudità, essenzialità, impegno civile, potenza, distanza. Parole di forte interconnessione e di grande pregnanza politica e culturale. Più di tutto si è rimarcato il significato della scrittura poetica come impegno civile, segno di una militanza femminista dichiarata, che vuole sottolineare la presenza critica e creativa delle donne nel panorama culturale dei nostri tempi. Siamo pronte per il secondo appuntamento della Notte delle Pleiadi a cui invitiamo chi non ha potuto partecipare e chi è interessato.
Floriana Coppola e tutto il Direttivo
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