Riportiamo di seguito il post di Michela Murgia sulla sua pagina Facebook in occasione della pubblicazione della motivazione per la sua nomina a socia onoraria SIL.
Quando tre anni fa il Coordinamento delle Teologhe mi diede il titolo di socia onoraria pensai che avessero preso un abbaglio clamoroso, perchè io non ho il diritto accademico di definirmi teologa. Cercare un'esegesi più vicina alla vita delle persone e una teologia che agisse in modo liberante verso le situazioni di oppressione e negazione presenti nella nostra società mi è sempre sembrato il minimo del mio dovere, non solo in quanto persona dotata di elementari strumenti critici, ma anche come cristiana. Accettai dunque il titolo come si accettano i doni immeritati, ma non me ne sono mai pentita, perché da lì è nata un'amicizia e uno scambio che in più occasioni ha segnato la mia vita di questi ultimi anni, cancellando per sempre la percezione di solitudine che a volte avevo avuto nel portare avanti certe battaglie. Del resto il male più grande che ci sia mai stato fatto non è stato proprio quello di averci fatto credere che ciascuna di noi fosse sola davanti alle sue domande?Oggi è arrivata la nomina a socia onoraria della Società delle Letterate. La sensazione di inadeguatezza, in agguato anche stavolta davanti alla conoscenza esatta delle mie lacune accademiche, è durata però molto poco: mi è bastato leggere la bellissima motivazione firmata da Laura Fortini per abbandonare ogni remora e dirmi semplicemente onorata e felice. La Società delle Letterate, tra le quali ci sono molte donne che stimo e amo, non mi accoglie infatti perchè mi considera specialmente brava, specialmente acuta o specialmente dotta: mi accoglie perchè mi considera specialmente libera, l'unica cosa che vorrei si dicesse di me oggi e sempre. Grazie!PUOI SEGUIRE LA SIL SU:






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