Quando cominciate un nuovo libro che cosa viene per primo: un evento, une scena, uno o dei personnaggi?
Una scena. Proprio sento una tensione, ed eccomi sono in una strada e accade questa cosa.
Vi sembra che la differenza tra personaggia/o sia importante? Decisiva? Senza importanza?
Decisiva. La personaggia è un mio altre ego o una donna che ho conosciuto. Un personaggio va sempre verificato meglio, chiedo agli amici se è possibile che abbia pensato o meno una cosa. Gli uomini non li capisco, poi mi piacciono poco, mi innervosiscono, anche quando li scrivo.
Se si tratta di un personaggio questo (lui o lei) è legato a un ricordo, a un fatto di cronaca, a un avvenimento storico, personale o collettivo, a un’immagine, a una frase …?
Boh? È legato a qualcosa della stessa materia dei sogni, non l’ho detto io ma è proprio così.
Quando il personaggio si è confermato o imposto lo lasciate continuare il proprio cammino, in altri termini trovate che i personaggi abbiano o no una vita autonoma?
Ma che sciocchezza, mi irrita questa cosa. Ma dove sarebbe allora lo scrittore? Rivendico l’assoluto dominio su quello che fanno i miei personaggi.
Secondo voi, i personnaggi /le personagge sono più forti o no dell’autore/autrice?
Se l’autrice è molto brava i personaggi sono più forti di lei.
Vi è capitato di essere state sorprese dal sopraggiungere di un personaggio inaspettato? In che modo il personaggio/la personaggia è una straniera/uno straniero per voi? O al contrario qualcun/a di estremamente intimo?
Sorpresa mai, sono contenta quando trovo qualcosa che mi serve, inclusi i personaggi. Ma se li trovo ci stavo pensando, se ci stavo pensando era perché mancava qualcosa, mi serviva qualcosa, ergo vedevo profilarsi all’orizzonte una silhouette che pareva uno straniero ma poi avvicinandosi l’ho visto, che era proprio quel personaggio intimo che evocavo.
Quale tra personaggi (maschili e femminili) delle vostre letture avete amato di più?
Babette, Bartebly, Benito Cereno, Franny e Zoey.
Quali dei vostri personaggi/e amate di più?
Mi piace moltissimo Vera nel racconto Scala Quaranta in “Mosca più Balena”, e mi piace la professoressa lesbica nel racconto Il passaggio stessa raccolta.
Mi piace la scrittrice di “Ma quale amore”.
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