Messaggi in bottiglia. Rossella Caleca

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Questa rubrica è stata pensata per accompagnare lettrici e lettori del sito della Società Italiana delle letterate per sette mesi, sette come le componenti di questo direttivo uscente che si concluderà con il mese di dicembre 2023. Ogni quindici del mese la parola andrà a una di noi  e saranno in questo caso parole animate dal desiderio di lasciare un segno del lavoro intenso che ha contraddistinto gli anni un po’ anomali ma molto interessanti  della pandemia.

Il copyright dell’immagine di copertina è di Anna Toscano

Dalle socie del direttivo messaggi in bottiglia è una rubrica da una proposta di Viviana Scarinci a cura del Direttivo

 

di Rossella Caleca

 

Scrivere del mio percorso all’interno della Società Italiana delle Letterate è per me emozionante, per il ricordo di intense e coinvolgenti esperienze, perché  ha nutrito il mio desiderio di crescita personale  e ampliamento di orizzonti, perché si è dipanato attraverso  relazioni tra donne che tuttora mi sostengono e arricchiscono. Sono  socia SIL da diversi anni; sono stata coinvolta inizialmente da Gisella Modica nell’ambito di un laboratorio di scrittura sulle Personagge, ho poi partecipato  a diversi convegni SIL,  a passeggiate letterarie, incontri e seminari; negli anni  ho potuto dare un mio piccolo contributo con interventi durante le Passeggiate letterarie svolte in Sicilia sulle tracce di Goliarda Sapienza e di Maria Messina,  all’ultimo seminario Residenze Estive di Duino, nel corso di due workshop svoltisi online. Moltissimo mi hanno insegnato, oltre a Gisella, Pina Mandolfo, Gabriella Musetti, Elvira Federici, e tante altre socie, anche assai più giovani di me, che mi hanno contagiato entusiasmo e passione per il lavoro di ricerca, approfondimento e valorizzazione del pensiero e della scrittura delle donne che in tante svolgono e che è parte sostanziale del progetto e delle attività della Società,  di cui condivido da sempre lo sguardo relazionale e la prospettiva di genere che ripensa i saperi come situati e incarnati in corpi e contesti, l’osservazione critica della realtà che è essa stessa politica e conduce all’azione.

Applicare questa prospettiva nel mio lavoro e in ciò che scrivo è anche un atto di libertà e di sfida;  sono sociologa  in un  Centro Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, e mi occupo  prevalentemente di  progetti per l’inclusione sociale di persone con disagio psichico e della promozione della salute mentale di comunità, in contesti in cui persistono forme del pensare e dell’agire tipiche dell’ordine mafioso e patriarcale. Che si traducano in  interventi sociali o in scrittura, le storie, le esperienze, i  racconti delle donne sono al centro dei miei

interessi, in particolare ciò che attiene a marginalità, disagio e  disabilità psichica delle donne; ho realizzato ricerche in questi ambiti e mi sono occupata di figure di donne, scrittrici o artiste, che hanno vissuto forme di sofferenza psichica: sono affascinata dalle figure di donne irregolari, eccentriche, “disturbanti”, dalla loro forza straordinaria.  Lungo questo percorso, l’incontro con il pensiero critico e  innovativo  e l’incessante attività di  valorizzazione di scrittrici “divergenti” espressi da autrici e curatrici che fanno parte della SIL è stato fondamentale. Infatti, nell’ambito del  Master in Studi e Politiche di genere dell’Università di Roma Tre, che ho concluso con l’elaborato finale Le Perturbanti. Parole dal groviglio, sulle tracce di Alda Merini, Amelia Rosselli, Maria Fuxa, ho svolto il tirocinio curriculare presso la SIL, con un progetto centrato sulla mappatura di un  corpus di scritti (articoli, saggi, atti congressuali) pubblicati a cura della SIL su libri, sulla rivista Letterate Magazine, sul sito SIL, che hanno attraversato il   tema del “perturbante”. I risultati di questa ricerca,

che ha avuto l’obiettivo di porre in luce il lavoro critico svolto sugli scritti di autrici che hanno trattato il tema, evidenziando le figurazioni letterarie anche in riferimento al disagio psicologico e al “perturbante della follia”, ed ha avuto come punto di partenza il testo “La perturbante – Das Unheimliche nella scrittura delle donne”, curato da Eleonora Chiti, Monica Farnetti e Uta Treder,  saranno  presentati prossimamente nel corso di un webinar che potrebbe dare spazio agli interventi di socie SIL.

La mia esperienza in SIL si è arricchita ulteriormente dal marzo 2022, quando sono stata eletta e  sono entrata a far parte del Consiglio Direttivo SIL; ero, all’inizio, in pari misura animata dal desiderio di impegnarmi nel condividere un compito che già immaginavo non facile, per la quantità e qualità di lavoro necessario a svolgerlo, e il timore di non esserne all’altezza; mi ha sostenuto, e ancora mi sostiene,  la volontà di  dare un apporto, sulla base delle mie competenze e interessi, soprattutto per la (ri)scoperta e valorizzazione di autrici che hanno vissuto sofferenza psichica e disabilità, ma anche  per l’esplorazione e il convolgimento nelle attività SIL di donne  che vivono e lavorano in contesti  marginali o marginalizzati e operano per l’inclusione sociale delle persone svantaggiate,  anche attraverso l’arte e la letteratura; e inoltre di poter contribuire alla cura dei rapporti con le socie nei diversi contesti territoriali, anche nella prospettiva di una migliore  conoscenza  delle  attività culturali e di sostegno alle donne, condotte a livello locale e  affini alle attività SIL,  e di un ampliamento delle reti di relazioni. Ho potuto contare sull’incoraggiamento di fantastiche “compagne d’avventura” come Annalisa Comes, Gabriella Musetti, Donatella Saroli, Viviana Scarinci, Anna Toscano, e sulla guida affettuosa della presidente Elvira Federici; ho potuto a mia volta  seguire come tutor un’altra tirocinante, iscritta quest’anno allo stesso Master;  con l’aiuto di Donatella ho avviato una ricerca volta a conoscere meglio le socie, le loro attività, le loro motivazioni e le eventuali proposte e suggerimenti per iniziative; per questo ho predisposto una nuova e più completa scheda di iscrizione/rinnovo  presente sul sito, che tutte le socie vecchie e nuove sono state invitate a compilare; i risultati della ricerca saranno restituiti nel corso dell’assemblea SIL che si terrà a Roma il prossimo 3 dicembre.

Ho vissuto ogni momento di questo periodo con entusiasmo, cercando di contribuire secondo le mie possibilità,  con la gioia di vedere crescere il numero delle nuove socie, soprattutto giovani studiose con notevoli e diversificate competenze, e di notare come, con l’apporto di tutte, la SIL abbia non solo continuato a costituire e affermare uno spazio innovativo sulla scena letteraria e culturale italiana, ma abbia moltiplicato collaborazioni con altre associazioni ed enti attraverso la forza e la generatività delle relazioni tra donne. In questo senso, per me è stato importante sostenere gli incontri del gruppo di socie SIL siciliane, non solo per le finalità di reciproca conoscenza, scambio, informazione  e partecipazione di iniziative a livello locale, ma per la condivisione di una prospettiva comune incarnata nei luoghi e nei contesti;  è questo  desiderio, nutrito della pratica del partire da sé, che, sono convinta,  la SIL può continuare a vivere e realizzare.

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