Avrei voluto parlarvi dell’importanza delle case, di avere un tetto sotto il quale stare, di avere un luogo che accoglie, dove stare bene, dove trovare protezione, avrei voluto raccontarvi delle case che ho attraversato, intese anche come luoghi dove esistere, scambiare, dialogare, come la Scuola dove insegno a Ca’ Foscari o come la SIL, le biblioteche dove mi reco a studiare, le librerie dove sto bene, e molto altro ancora.
Ma non ci sono riuscita perché la mia mente deraglia sempre e si ferma su chi ha la casa sotto le bombe, chi non ha più la casa per via delle bombe, chi una casa non l’ha mai avuta e fugge in altri luoghi, chi ha una casa che imprigiona e cerca libertà; così l’unico messaggio che riesco a lasciare è una poesia, come dono, come riflessione, come attimo di dolore condiviso che crede ancora nella speranza, ci conta nella speranza.
Casa di Altri
Ingannarci
non dovevi, vita, Casa di Altri.
Quale tristezza nascere stranieri.
Anna Maria Ortese
Un abbraccio, Anna Toscano
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