PALERMO 11-12 GIUGNO: Guarire: la ferita, la pelle, lo spazio, le pratiche Palermo 11-12 giugno, Ecomuseo del Mare Memoria Viva

23 maggio 2025

PASSAPAROLA:
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Società Italiana delle Letterate                                                 Ecomuseo del Mare Memoria Viva

                                  

Guarire: la ferita, la pelle, lo spazio, le pratiche

Palermo 11-12 giugno,

Ecomuseo del Mare Memoria Viva

via Messina Marine 14

Programma

Mattina dell’11 (h: 9.30-13)

Conduce Emilia Guarino (D.I.A.R.A)

La permeabilità della pelle

Laboratorio di movimento

Cerchio di parola

Immagini video a cura di Giacomo Ceste.

Pausa pranzo presso l’Ecomuseo.

Pomeriggio (h:15-19) Conduce Emilia Guarino

Esplorazione alla foce dell’Oreto

Cosa abita in questa crepa?

Raccolta di oggetti

Gli oggetti hanno una storia e raccontano

Rientro al museo

Secondo cerchio di parola

Mattina del 12 (h: 10-13)

Conduce Gisella Modica (Società Italiana delle Letterate)

Sono tutta lesionata d’oro

Restituzione del laboratorio di narrazione insieme alle donne della comunità locale

Cerchio di parola: le personagge, le ferite, l’immaginario, le pratiche 

E’ obbligatoria l’iscrizione al laboratorio “La permeabilità della pelle” (euro 20)

Per iscriversi: gisellauno@gmail.com

 

Dopo la pandemia torniamo ad interrogarci sulla guarigione come pratica trasformativa sempre in divenire e necessaria per creare comunità, la quale incide a sua volta sulla guarigione dei singoli corpi: uno scambio corpi/luogo. Non cerchiamo risposte ma poniamo domande: cosa significa guarire, che ruolo ha il luogo nel processo di guarigione, cosa ce ne facciamo delle ferite personali, a che servono le cicatrici, quelle visibili e quelle invisibili, dell’anima o che stanno sottoterra. La pelle è la membrana che permette il passaggio tra dentro e fuori, tra corpo e luogo e si fa ponte col mondo. Se la pelle è ferita il passaggio avviene più rapidamente. La pelle ferita diventa fertile crepa per accogliere semi di possibili nuove vite.  Le cicatrici, segni dorati sul corpo, come le crepe nei luoghi, vanno raccontate, trasformate in storie di resistenza e di compassione.

L’Ecomuseo del Mare Memoria Viva, situato alla foce del fiume Oreto, gravemente ferito da inquinamento e abbandono, da anni lavora sul senso dei luoghi e sulla loro rigenerazione attraverso la danza, l’arte, la memoria, la narrazione, coinvolgendo la comunità locale. Insieme alle parole faremo parlare il corpo, le immagini, gli oggetti; ci metteremo in ascolto del luogo; useremo la danza e il movimento come pratica politica. Ci guideranno nei cerchi di parola, a cui parteciperanno per la SIL Rossella Caleca, Elvira Federici e Nadia Tarantini, i risultati emersi dal laboratorio di narrazione condotto da Gisella Modica con il gruppo di donne della comunità locale, e i testi di Gloria Anzaldua, bell Hooks, Chandra Candiani, Anna Maria Ortese, Antonietta Potente.

 

 

 

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