Società Italiana delle Letterate Ecomuseo del Mare Memoria Viva
Guarire: la ferita, la pelle, lo spazio, le pratiche
Palermo 11-12 giugno,
Ecomuseo del Mare Memoria Viva
via Messina Marine 14
Programma
Mattina dell’11 (h: 9.30-13)
Conduce Emilia Guarino (D.I.A.R.A)
“La permeabilità della pelle”
Laboratorio di movimento
Cerchio di parola
Immagini video a cura di Giacomo Ceste.
Pausa pranzo presso l’Ecomuseo.
Pomeriggio (h:15-19) Conduce Emilia Guarino
Esplorazione alla foce dell’Oreto
Cosa abita in questa crepa?
Raccolta di oggetti
Gli oggetti hanno una storia e raccontano
Rientro al museo
Secondo cerchio di parola
Mattina del 12 (h: 10-13)
Conduce Gisella Modica (Società Italiana delle Letterate)
“Sono tutta lesionata d’oro”
Restituzione del laboratorio di narrazione insieme alle donne della comunità locale
Cerchio di parola: le personagge, le ferite, l’immaginario, le pratiche
E’ obbligatoria l’iscrizione al laboratorio “La permeabilità della pelle” (euro 20)
Per iscriversi: gisellauno@gmail.com
Dopo la pandemia torniamo ad interrogarci sulla guarigione come pratica trasformativa sempre in divenire e necessaria per creare comunità, la quale incide a sua volta sulla guarigione dei singoli corpi: uno scambio corpi/luogo. Non cerchiamo risposte ma poniamo domande: cosa significa guarire, che ruolo ha il luogo nel processo di guarigione, cosa ce ne facciamo delle ferite personali, a che servono le cicatrici, quelle visibili e quelle invisibili, dell’anima o che stanno sottoterra. La pelle è la membrana che permette il passaggio tra dentro e fuori, tra corpo e luogo e si fa ponte col mondo. Se la pelle è ferita il passaggio avviene più rapidamente. La pelle ferita diventa fertile crepa per accogliere semi di possibili nuove vite. Le cicatrici, segni dorati sul corpo, come le crepe nei luoghi, vanno raccontate, trasformate in storie di resistenza e di compassione.
L’Ecomuseo del Mare Memoria Viva, situato alla foce del fiume Oreto, gravemente ferito da inquinamento e abbandono, da anni lavora sul senso dei luoghi e sulla loro rigenerazione attraverso la danza, l’arte, la memoria, la narrazione, coinvolgendo la comunità locale. Insieme alle parole faremo parlare il corpo, le immagini, gli oggetti; ci metteremo in ascolto del luogo; useremo la danza e il movimento come pratica politica. Ci guideranno nei cerchi di parola, a cui parteciperanno per la SIL Rossella Caleca, Elvira Federici e Nadia Tarantini, i risultati emersi dal laboratorio di narrazione condotto da Gisella Modica con il gruppo di donne della comunità locale, e i testi di Gloria Anzaldua, bell Hooks, Chandra Candiani, Anna Maria Ortese, Antonietta Potente.
 
  
 
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