Uno sguardo inconsueto mi colpisce nel nuovo film di Giorgio Diritti, Un giorno devi andare, un’empatia totale tra la protagonista e il regista, senza filtri, senza concessioni allo spettatore. Uno sguardo “liquido” come il fiume che invade lo schermo e non attenua il dolore di Augusta (Jasmine Trinca), la figlia lontana che naviga lungo i villaggi dell’Amazzonia con Franca (Pia Engleberth), un’amica della madre, missionaria coraggiosa e priva di dubbi, vera “professionista della fede” capace, con la stessa incrollabile determinazione, di distribuire bambini Gesù luminescenti o di sgridare gli indios, perché invece di tenere le galline per le uova se le sono mangiate.
Ma Augusta, che si lascia alle spalle un bambino perduto e l’abbandono del marito, sulla barca legge Simone Weil avvolgendosi nel silenzio di una natura selvaggia e imponente che muta le proporzioni e i valori. E cerca un senso proprio là dove le cose esigono di essere cambiate. Ma non le basta, anzi quasi la indispettisce, un’evangelizzazione che mescola bisogni materiali e spirituali senza soluzione di continuità. Solo nelle favelas di Manaus troverà frammenti di felicità, in una comunità dove la spazzatura si mescola con l’allegria e le danze in un’illusione presto interrotta dalla corruzione e dall’egoismo.
Tra i momenti più commoventi, una telefonata alla madre (Anne Alvaro) via Skype, con sorrisi e parole che per un attimo spezzano il silenzio e il gelo di una relazione difficile. Che si scioglierà nell’incontro con la giovane mamma della favela, che compie un percorso contrario a quello di Augusta, rifugiandosi nell’eremo di San Romedio, nel Trentino. E il film resta sospeso, senza scorciatoie consolatorie, perdendosi un po’ nella scelta finale solitaria di Augusta che gioca con un bambino con infinita, dolce nostalgia.
E’ grande la maestria di Diritti nel dirigere attori e non attori, mantenendo la lingua originale, proprio come era accaduto con i rustici abitanti della Val Maira del Vento fa il suo giro e con i contadini bolognesi di Monte Sole dell’ Uomo che verrà. Ora tocca agli indios di un’Amazzonia mai banale, rispettata nelle sue lacerazioni, luci e ombre che si proiettano su un personaggio femminile di rara naturalezza e intensità.
Un giorno devi andare Regia e sceneggiatura: Giorgio Diritti; fotografia: Roberto Cimatti; montaggio: Esmeralda Calabria; musica: Marco Biscarini, Daniele Furlati; interpreti: Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonça Marinho, Federica Fracassi; produzione: Aranciafilm, Lumière & Co., Groupe Deux; in collaborazione con Rai Cinema; distribuzione: BIM; origine: Italia, 2013; durata: 110’
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