Questa rubrica è stata pensata per accompagnare lettrici e lettori del sito della Società Italiana delle letterate per sette mesi, sette come le componenti di questo direttivo uscente che si concluderà con il mese di dicembre 2023. Ogni quindici del mese la parola andrà a una di noi e saranno in questo caso parole animate dal desiderio di lasciare un segno del lavoro intenso che ha contraddistinto gli anni un po’ anomali ma molto interessanti della pandemia.
Il copyright dell’immagine di copertina è di Anna Toscano
Dalle socie del direttivo messaggi in bottiglia è una rubrica a cura di Viviana Scarinci
di Annalisa Comes
Poiché sono una poetessa e so
come una formica
scendere agli inferi con una pagliuzza
e risalirne con un chicco di grano
Agi Mishol, da Ricami sul ferro
(a cura di Anna Linda Callow, Cosimo Nicolini Coen,
Giuntina, Firenze 2017)
Sono entrata nel Consiglio direttivo della Società Italiana delle Letterate nel 2022. La mia gioia nell’essere stata eletta –prosecuzione e allargamento di orizzonti delle mie attività e dei miei interessi personali – era pari al mio timore. Cosa potevo offrire ? In che direzione andare?
Le mie competenze tecnologiche erano e sono pressoché nulle, molto scarse sono anche quelle affabulatorie: sono prima di tutto un’insegnante, e amo studiare e scrivere piuttosto in solitario…
Ho pensato quindi di mettere a disposizione le mie competenze e conoscenze nell’ambito della didattica – insegno letteratura italiana e storia al triennio dell’IPSEOA « V. Gioberti » di Roma –, di cui proprio oggi avverto una grande necessità, e nella valorizzazione e promozione della conoscenza di scrittrici e poete a scuola. Condividere gli intenti di SIL, significa per me impegnarsi politicamente nel cambiamento del mondo. E l’educazione può davvero cambiare il mondo…
Il Convegno di formazione “Insegnare comunità”, che SIL ha promosso insieme a Cara Prof (gruppo redazionale di «Leggendaria»), Indici Paritari, Associazione Orlando, Manifestolibri (e con la collaborazione di Archivia e Le Altre) e che si è svolto nell’ambito di Feminism 6 Fiera dell’editoria delle donne con Proteo Faresapere alla Casa Internazionale delle Donne, il 6 marzo 2023, è stata un’occasione davvero preziosa. Abbiamo voluto mettere di nuovo al centro il contesto di relazioni (studenti, docenti, saperi) e il dialogo, orientando le nostre ricerche verso «un senso del fare scuola che va verso un’idea di intimità, di connessione, di pedagogia, di speranza rispetto all’ aziendalismo e contro l’uniformità e la logica della prestazione».Lo sguardo «viene dal femminismo, in una prospettiva di genere che si oppone alla neutralità astratta e prende in carico i saperi-nella-relazione con soggetti situati in corpi, esperienze, linguaggi, contesti sociali e culturali. È attraverso questa relazione che i saperi si trasmettono, si risignificano, si creano a nuovo. Nel rapporto con le ragazze e i ragazzi, le loro storie, le loro lingue, sirileggono la poesia, la letteratura, il mito, si decostruisce assetti epistemologici patriarcali depositati nel linguaggio, usando una postura ecologica che prevede reciprocità di insegnamento/apprendimento e di discipline/attraversamenti» (https://www.societadelleletterate.it/2023/03/videodocumenti-convegno-di-formazione-insegnare-comunita-a-scuola-6-marzo-2023/ ). Collaborando con Elvira Federici (Presidente SIL), Silvia Neonato (Letterate magazine e Cara Prof) e Simona Bonsignori (Manifestolibri), ho approfondito un’idea di “comunità” legata alla singolarità dei volti e delle voci.
Dagli interventi e dagli incontri di quel convegno, sono scaturitipoi nuovi progetti e collaborazioni comuni, e idee personali. È lì, per esempio, che è nata in me l’idea di abbandonare, il prossimo anno scolastico, il “manuale” di letteratura italiana – così poco generoso nei confronti di scrittrici e poete – per crearne uno in classe insieme agli studenti e alle studentesse.
È stato, per me, un anno ricco di scoperte: il lavoro e le proposte delle mie “colleghe” Gabriella, Donatella, Anna, Viviana e Rossella, l’energia e le capacità diplomatiche e organizzative della nostra presidente Elvira; di scritture personali, pubblicazioni e studio intenso.
Un’ultima considerazione: se in epigrafe ho voluto segnalare i versi della straordinaria poeta israeliana Agi Mishol, non è un caso: la poesia ha un posto privilegiato nella mia vita e nel mio insegnamento. Jack, il bambino protagonista dello straordinarioAmo quel cane. Odio quel gatto di Sharon Creech (traduzione mirabile di Riccardo Duranti, Mondadori, Milano 2023), afferma: «Ci ho provato. Non ci riesco. Ho il cervello vuoto»: non solo è diffidente nei confronti della poesia, ma è convinto che la poesia sia una “cosa da femmine”. Con l’aiuto di Miss Stretchberry, la sua maestra, scoprirà invece un “nuovo mondo”. È questa, in fondo, la nostra direzione! (il libro di Creech lo leggiamo ad alta voce in classe…)
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