“Riconoscere il genere. Leggere autrici e autori, miti e fiabe, per individuare come si raccontano maschile e femminile, donne e uomini” è il titolo del corso che si terrà a Genova al liceo Mazzini, a partire dall’8 febbraio e a Viterbo a partire dal 4 aprile all’ITT Leonardo da Vinci.
Si tratta di uno dei corsi organizzati dalla Sil fin dal 2013 per accreditarsi presso il MIUR come Ente Formatore: quest’anno lo stesso corso avrà luogo prima a Genova e poi a Viterbo. Possono iscriversi insegnanti provenienti da ogni scuola sia delle regioni in questione che di altre regioni.
È consigliabile l’iscrizione fin da ora. I moduli per le iscrizioni si possono scaricare qui o richiedere inviando un’email a silvia.neonato@gmail.com o biasarasini@gmail.com specificando nell’oggetto “corso di formazione”.
Il corso di Genova è articolato in 4 lezioni:
-8 febbraio 2016 – h.16.00-18.30
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Registrazione dei corsisti
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Silvia Neonato, Direttrice del Corso
Presentazione. La SIL. Le docenti del corso. Gli obiettivi e l’articolazione del tema. Discussione delle esperienze pregresse e delle aspettative.
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Graziella Priulla, Docente ordinaria di “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” presso il Dipartimento di studi politici e sociali dell’Università di Catania, dove dal 1976 è titolare dei corsi di Sociologia della comunicazione e dal 2012 di quelli di Educazione di genere.
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Silvia Neonato, Direttrice del Corso, giornalista e saggista, redattrice di Leggendaria, ha lavorato alla rivista Noi Donne e a tre diverse trasmissioni RAI, ha diretto la pagina culturale del quotidiano Il Secolo XIX ed è stata presidente della Società Italiana delle Letterate
Come i classici rappresentano donne e uomini. Dalle lacrime di Achille all’astuta, altezzosa Penelope.
Discuteremo, a partire da alcuni miti e dai testi classici, non tanto della “figura della donna” che ormai molti manuali propongono, quanto della creazione di stereotipi di genere, dell’attrazione/paura per la sessualità libera, dell’idealizzazione della sposa e della madre, della raffigurazione delle virtù virili collegate alla violenza, del rifiuto delle emozioni maschile e della dipendenza femminile.
Achille e Ulisse piangono molto nei poemi classici (allora agli uomini è consentito?) e Penelope non è esclusivamente paziente e fedele: è anche molto furba e capace di ingannare i pretendenti, di controllare le proprie emozioni.
Tiresia è condannato a vivere una parte della sua vita da femmina, l’altra da maschio: l’esperienza vitale dell’indovino greco ci aiuta a provare a “mettersi dalla parte dell’altro/a”. Perché questa proposta spaventa tanto?
Atlante porta sulle spalle il mondo: quanto un uomo viene limitato e coartato dal dover essere?
Sono soltanto esempi, altri se ne proporranno; molto si può poi lavorare sulla traduzione di alcune parole, perché anche la lingua è spesso sessista e prigioniera degli stereotipi.
15 febbraio 2016 – h. 16.30-18.30
- Isabella Traverso, Docente di Italiano e bibliotecaria all’I.C. Pra’
Declino degli stereotipi di genere e ricerca dell’identità sessuale nella letteratura per giovani adulti
I buoni libri non spiegano le differenze di genere. I buoni libri raccontano storie. Quanto più sono ben scritte, queste storie, tanto più inducono ad identificarsi con i modelli, a fare propri i valori impliciti nelle narrazioni.
Personaggi come Pippi Calzelunghe, Bibi, Jo March, hanno influenzato, modellato, cambiato la percezione di milioni di bambine e giovani donne sul ruolo familiare e sociale legato al genere femminile più di ogni trattato teorico.
È, dunque, fondamentale proporre buone letture, che raccontino storie nelle quali i ruoli di genere non siano stereotipati.
Sono ormai numerosi i libri per ragazzi e giovani adulti nei quali tali ruoli sono sfumati, mescolati, rinnovati, riflettendo – e talvolta anticipando- una realtà sempre meno categorica e sempre più ricca di sfumature.
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22 febbraio 2016 h.16.30-18.30
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Bia Sarasini, giornalista e saggista, già direttrice di Noi Donne, ha lavorato a trasmissioni RAI, ex presidente della SIL, dirige ora il settimanale online Letterate Magazine
Eroi ed eroine nel fantasy e nel noir, da Harry Potter e Hunger Games a Montalbano.
La letteratura di “genere” offre interessanti spunti di riflessione su eroi ed eroine. Il giallo, per esempio. Che uomo è il commissario Montalbano, l’eroe creato da Camilleri? E nella saga fantasy del maghetto Harry Potter, che ruolo gioca la non-protagonista, eppure fondamentale eroina, Hermione? E Katniss, la protagonista di Hunger Games, che ragazza è?
La letteratura popolare, e la traduzione che ne viene fatta per cinema e televisione, permettono di osservare da vicino i modelli di costruzione dei personaggi maschili e femminili.
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29 febbraio 2016 h. 16.30-18.30
Barbara Mapelli, già componente del Comitato pari opportunità del Ministero Pubblica Istruzione e consulente presso il Ministero Pari Opportunità, insegna Pedagogia delle differenze di genere, Facoltà di Scienze della Formazione, Ateneo Milano Bicocca. Tra le sue ultime pubblicazioni: Silenzi. Non detti, reticenze e assenze di (tra) donne e uomini (Roma 2012), Infiniti amori (Roma 2013), Galateo tra donne e uomini. Nuove adultità nel contemporaneo, (Milano 2014), L’androgino tra noi (Roma, 2016).
L’androgino tra noi.
A partire dal testo, a mia cura, dal medesimo titolo si analizza brevemente la figura dell’androgino nella sua storia come mito perenne e di ogni cultura e come interprete della letteratura di ogni tempo. Per quanto riguarda la contemporaneità penso di condividere con le/gli insegnanti la risorsa dell’immaginario androgino come possibile lettura di molte tendenze della realtà attuale e, poichè il testo è a più mani e pluridisciplinare, di discutere con loro la possibilità di approfondimenti nelle rispettive materie.
-SCARICA IL PROGRAMMA INTEGRALE DEL CORSO DI GENOVA CLICCANDO QUI
PROGRAMMA DEL CORSO DI VITERBO
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4 aprile 2016 – h.15.30-18.30
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Registrazione dei corsisti
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Silvia Neonato, Direttrice del Corso
Presentazione. La SIL. Le docenti del corso. Gli obiettivi e l’articolazione del tema. Discussione delle esperienze pregresse e delle aspettative.
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Graziella Priulla, Docente ordinaria di “Sociologia dei processi culturali e comunicativi” presso il Dipartimento di studi politici e sociali dell’Università di Catania, dove dal 1976 è titolare dei corsi di Sociologia della comunicazione e dal 2012 di quelli di Educazione di genere.
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Silvia Neonato, Direttrice del Corso, giornalista e saggista, redattrice di Leggendaria, ha lavorato alla rivista Noi Donne e a tre diverse trasmissioni RAI, ha diretto la pagina culturale del quotidiano Il Secolo XIX ed è stata presidente della Società Italiana delle Letterate
Come i classici rappresentano donne e uomini. Dalle lacrime di Achille all’astuta, altezzosa Penelope.
Discuteremo, a partire da alcuni miti e dai testi classici, non tanto della “figura della donna” che ormai molti manuali propongono, quanto della creazione di stereotipi di genere, dell’attrazione/paura per la sessualità libera, dell’idealizzazione della sposa e della madre, della raffigurazione delle virtù virili collegate alla violenza, del rifiuto delle emozioni maschile e della dipendenza femminile.
Achille e Ulisse piangono molto nei poemi classici (allora agli uomini è consentito?) e Penelope non è esclusivamente paziente e fedele: è anche molto furba e capace di ingannare i pretendenti, di controllare le proprie emozioni.
Tiresia è condannato a vivere una parte della sua vita da femmina, l’altra da maschio: l’esperienza vitale dell’indovino greco ci aiuta a provare a “mettersi dalla parte dell’altro/a”. Perché questa proposta spaventa tanto?
Atlante porta sulle spalle il mondo: quanto un uomo viene limitato e coartato dal dover essere?
Sono soltanto esempi, altri se ne proporranno; molto si può poi lavorare sulla traduzione di alcune parole, perché anche la lingua è spesso sessista e prigioniera degli stereotipi.
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15 Aprile 2016 – h.15.30-18.30
- Isabella Traverso, Docente di Italiano e bibliotecaria all’I.C. Pra’
Declino degli stereotipi di genere e ricerca dell’identità sessuale nella letteratura per giovani adulti
I buoni libri non spiegano le differenze di genere. I buoni libri raccontano storie. Quanto più sono ben scritte, queste storie, tanto più inducono ad identificarsi con i modelli, a fare propri i valori impliciti nelle narrazioni.
Personaggi come Pippi Calzelunghe, Bibi, Jo March, hanno influenzato, modellato, cambiato la percezione di milioni di bambine e giovani donne sul ruolo familiare e sociale legato al genere femminile più di ogni trattato teorico.
È, dunque, fondamentale proporre buone letture, che raccontino storie nelle quali i ruoli di genere non siano stereotipati.
Sono ormai numerosi i libri per ragazzi e giovani adulti nei quali tali ruoli sono sfumati, mescolati, rinnovati, riflettendo – e talvolta anticipando- una realtà sempre meno categorica e sempre più ricca di sfumature.
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20 aprile 2016 h.15.30-18.30
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Bia Sarasini, giornalista e saggista, già direttrice di Noi Donne, ha lavorato a trasmissioni RAI, ex presidente della SIL, dirige ora il settimanale online Letterate Magazine
Eroi ed eroine nel fantasy e nel noir, da Harry Potter e Hunger Games a Montalbano.
La letteratura di “genere” offre interessanti spunti di riflessione su eroi ed eroine. Il giallo, per esempio. Che uomo è il commissario Montalbano, l’eroe creato da Camilleri? E nella saga fantasy del maghetto Harry Potter, che ruolo gioca la non-protagonista, eppure fondamentale eroina, Hermione? E Katniss, la protagonista di Hunger Games, che ragazza è?
La letteratura popolare, e la traduzione che ne viene fatta per cinema e televisione, permettono di osservare da vicino i modelli di costruzione dei personaggi maschili e femminili.
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28 aprile 2016 h. 15.30-18.30
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Elvira Federici, già dirigente scolastica, autrice di manuali per la scuola, formatrice e consulente filosofica.
Scrittrici italiane e straniere del Novecento: la relazione amorosa nei romanzi più celebri.
Si propone come traccia di lavoro l’idea di un laboratorio volto ad indagare alcuni temi mai forse osservati alla luce della differenza.. Un corpus più o meno vasto di storie di cui si è potuto nutrire il simbolico maschile e che non sembra rilevante/rilevabile per l’esistenza simbolica, l’autorità e la genealogia femminile. Temi che sembrano non mettere in conto l’altro sguardo e un’’altra esperienza del mondo.
Epica, romanzo di formazione, genealogia, amicizia: è possibile tentare una doppia descrizione? È possibile osservare cosa accade a questi generi/temi quando proiettati o ritrovati nell’opera di scrittrici? Cosa ci suggerisce, di nuovo e di più del mondo, l’investigazione de:
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il rapporto madre-figlia e la genealogia ( es. Marguerite Duras, V. Woolf)
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l’amicizia (es. la trilogia di Edna O’ Brian, la quadrilogia di Elena Ferrante)
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la crescità, l’individuazione (es. De Cespedes ).
Gettato un rapido sguardo, su cosa propongono le antologie letterarie per le scuole, passeremo in rassegna temi e autrici nell’ipotesi della realizzazione di un laboratorio di lettura, dove sperimentare il confronto con voci mai udite, voci – libere – fuori dal canone.
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